Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo

Ricordando la Liberazione

Venerdì 26 aprile, alle ore 21,00, il Circolo dei Lettori di Frossasco e il Museo Regionale dell'Emigrazione celebrano la Festa della Liberazione con evento sul tema dei flussi migratori e la fine della dominazione nazifascista.

Il Ventennio giocò un ruolo non secondario nell'alimentare le mobilità umane del periodo. Il fascismo non vedeva affatto di buon occhio la Grande Emigrazione Italiana: l'immagine dei connazionali impoveriti che partivano con la valigia di cartone stonava con la volontà politica di Mussolini volta a fare del Paese una potenza a livello internazionale. All'interno di questo quadro, la stessa espressione "emigrato italiano" era bandita a favore della più rassicurante denominazione "lavoratore italiano all'estero". Il fascismo si adoperò dunque per rafforzare i sentimenti di italianità e di appartenenza nazionale, facendo coincidere l'italianità con il regime. Il tentativo di riprendere il controllo dei flussi migratori fu molto forte, abbracciando la tesi che vedeva nelle colonie prodotte dall'emigrazione, una sorta di imperialismo pacifico.

L'affermazione del fascismo, attraverso le violenze squadriste che caratterizzarono gli inizi e successivamente con il varo della legislazione repressiva nei confronti di ogni forma di dissenso politico, ravvivò la tradizione italiana dell'esilio già diffusa in età liberale. A coloro che lasciavano il Paese, tuttavia, fu negato l'appellativo di "esule" per coniare quello di "fuoriuscito", il quale comportava una connotazione più negativa, gettando i migranti nel discredito. In misura ineguagliata fino a quel momento della storia d'Italia, l'esilio antifascista coinvolse migliaia di operai e artigiani, indotti alla fuga dalle minacce e ritorsioni, prima fra tutte quella della perdita del lavoro.

Le leggi razziali del 1938 inaugurarono la stagione delle fughe e delle espulsioni, nei confronti degli ebrei italiani per motivi razziali e, successivamente, nei confronti degli italiani residenti in Istria, Dalmazia e in Africa settentrionale per ragioni nazionalistiche.

Una compagine importante, dunque, quelle delle migrazioni durante il Ventennio, che certo racconta una pagina non semplice della storia del nostro Paese. Il Museo Regionale dell'Emigrazione e il Circolo dei Lettori di Frossasco, ragionano su questi e ricordano la Liberazione grazie all'intervento di Lorenzo Tibaldo. Docente di lettere, storia e filosofia, è autore di numerose pubblicazioni sulla seconda guerra mondiale, il movimento operaio, la resistenza.